Nella maggior parte degli ordinamenti, con la notevole eccezione del
Regno Unito (esclusa la Scozia) e di gran parte dei paesi del
Commonwealth, la libertà di disporre con testamento del proprio
patrimonio è limitata dall'esistenza di una quota di riserva,
generalmente a favore del coniuge, dei discendenti e degli
ascendenti: costoro (detti legittimari) hanno diritto ad una
determinata quota del patrimonio del defunto (sistema della quota
fissa, adottato, ad esempio, in Italia, Francia, Belgio, Norvegia,
Spagna e Portogallo) o di quanto avrebbero ricevuto in caso di
successione legittima (sistema della quota mobile, adottato, ad
esempio, in Austria, Germania, Grecia, Paesi Bassi,Danimarca e
Svizzera). Si parla, in questi casi, di successione necessaria. La
parte del patrimonio del de cuius che non rientra nella quota di
riserva prende il nome di quota disponibile.
In qualche ordinamento (ad esempio, Repubblica Ceca e Slovacchia) il
mancato rispetto della riserva determina l'invalidità del
testamento. In altri ordinamenti, invece, il testamento rimane
valido, ma è data ai legittimari un'azione di riduzione, volta far
valere un diritto reale sulla quota del patrimonio loro spettante; in
alcuni di questi ordinamenti (ad esempio, Italia, Belgio, Francia e,
fino al 2002, Paesi Bassi) l'azione può colpire retroattivamente
anche i beni nel frattempo acquistati da terzi, mentre in altri (ad
esempio, Grecia e Svizzera) ciò non è possibile. Infine, in un
terzo gruppo di ordinamenti (tra cui Austria, Germania, Portogallo e,
fino al 2002, Paesi Bassi), i legittimari hanno semplicemente un
diritto di credito nei confronti degli eredi testamentari, che
esclude la possibilità di azione nei confronti del terzo acquirente.
Diverso è anche l'atteggiamento degli ordinamenti circa la rinuncia
alla quota di riserva da parte del legittimario, con il de cuius
ancora in vita: tende ad essere esclusa dagli ordinamenti che si
rifanno al Code Napoléon (è così, ad esempio, in Italia, Belgio e,
fino al 2006, Francia), mentre è ammessa dagli ordinamenti che si
rifanno alla codificazione germanica (Germania, Austria ecc., ma non
la Grecia) e da quelli dei paesi nordici, nonché, a seguito di una
riforma legislativa del 2006, dall'ordinamento francese.
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